Cura e allevamento delle Boraras brigittae

0
Boraras brigittae

Questo bellissimo piccolo pesce appartenente alla famiglia Cyprinidae, proviene dall’Indonesia, é presente  nei torrenti e nelle torbiere del Borneo

Personalmente  consiglio di allevarle in monospecifico, almeno in colonna. 

Sono gregarie e stanno in banco solo se intimidite o non a loro agio.

Soffrono la competizione alimentare di altri pesci con apparato boccale piú grande e più veloci.

Stanno bene in una vasca di una 50ina di litri ( in numero di circa 25) ben piantumata e ricca anche di vegetazione superficiale, scarsa corrente e ricca tannini e acidi umici e fulvici.

esemplare di Boraras brigittae adulto

Un pH tendente all’acido (6,5 / 7), una temperatura ideale di 24/26° ed un acqua abbastanza tenera completano le caratteristiche della vasca a loro dedicata.

L’alimentazione deve essere più varia possibile, con cibo in granuli proteici di ottima qualità sminuzzati per adattarli alla loro piccola bocca se necessario.

Consiglio di integrare con surgelato e vivo ( come vivo io uso principalmente naupli di artemia anche per gli adulti).

Le femmine sono piú grandi e tonde, i maschi più slanciati e dai colori piú intensi.

Ma quando le acquisti difficilmente riesci a distinguere i sessi, per le dimensioni, ma soprattutto perché nella batteria non hanno le condizioni per mostrarsi al meglio.

La riproduzione in monospecifico non è difficilissima da osservare se ci sono le giuste condizioni.

La femmina depone le uova che vengono immediatamente fecondate dal maschio e finiscono sul fondo o tra la vegetazione/arredi senza cure parentali. In circa 48 h avviene la schiusa.

Se correttamente alimentate, in acquari maturi, ricchi di microfauna ed in condizioni chimico/ambientali idonee, un certo numero di avannotti avrá buone possibilitá di crescere.

Per ottimizzare andrebbero isolate alcune coppie in piccole vasche appositamente arredate con piante adatte sul fondo o meglio muschio e con una rete a separare colonna dal fondo su cui avverrá la schiusa, o meglio togliendo i genitori.

esemplare di avannotto di Boraras brigittae
Avannotto

I minuscoli avannotti si nutriranno inizialmente con un sacco vitellino, ma giá dopo un giorno avranno bisogno di parameci, infusori o altro cibo microscopico. 

Dopo circa 10 giorni cominceranno ad accettare naupli d’artemia, microworms, ed altro cibo vivo ti uguale taglia. Dopo una settimana circa si dovranno effettuare cambi dl’acqua frequenti, ma al massimo del 10/15% per evitare cambi di valori repentini.

Come eventuali compagni di vasca, diminuendo (senza escludere) le possibilitá di schiusa delle uova, per il fondo sceglierei al massimo dei pacifici corydoras pygmaeus, o anche neocaridine, condividendo valori e un buon range di temperatura. Otretutto questi piccoli Corydoras, non essendo prettamente bentonici, si uniranno spesso alle boraras se queste stanno in banco.

Come queste ultime soffrono temperature elevate, soprattutto per periodi prolungati.

Spero di essere stato utile, sicuramente non esaustivo. Ma soprattutto di aver dato qualche input da approfondire a chi vorrà provare a vivere la bellissima esperienza di una riproduzione di questi bellissimi pescetti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *