Habitat sì, habitat no: portare la natura in cinque vetri
Scopri cosa sono habitat e biotopo in acquariofilia, come realizzarli in modo corretto e quali sono le principali aree geografiche di riferimento. Consigli pratici e informazioni utili per creare un acquario naturale e funzionale.


HABITAT SI, HABITAT NO?
In acquariofilia si parla spesso di biotopo, habitat…ma cosa si intende con questi questi termini? E quale è la strada da seguire per la loro eventuale concreta realizzazione.
Di seguito riporto qualche considerazione espressa a titolo personale a riguardo.

HABITAT SI’, HABITAT NO?
Un acquario in una casa può essere tante cose, ma quella a cui dovrebbe in effetti somigliare, non lo è quasi mai. Una vasca con fauna dovrebbe essere pensata sin dalla sua progettazione, per gli ospiti specifici che la andranno ad abitare. Parliamo quindi di “habitat”, ma specificando preliminarmente che il termine può essere utilizzato in varie accezioni.

COSA SI INTENDE PARLANDO DI HABITAT?
Habitat é inteso, biologicamente, come il complesso delle condizioni ambientali in cui vive una determinata specie di flora e di fauna; le stesse possono variare di molto nel corso dell’anno, sia in termini di ambiente/temperature, che di caratteristiche fisico/chimiche dell’acqua. O ancora, per habitat possiamo intendere le condizioni ambientali in cui si svolge una specifica fase della vita di un pesce (alcuni passano dal salmastro al dolce, ad esempio, per condizioni stagionali, o per particolari condizioni di riproduzione di alcune specie, ecc..).

Da queste considerazioni nasce la conseguenza che collegare il termine “habitat” esclusivamente ad una determinata area geografica non é corretto. Anche se resta fondamentale come riferimento utile ad abbinare con consapevolezza le specie di pesci e piante esistenti in natura ad un biotopo specifico.

REALIZZARE UN BIOTOPO IN VASCA?
Ma per realizzare davvero un biotopo (che non deve essere necessariamente lo scopo di un acquariofilo, ma almeno un modello sia estetico che di compatibilità tra specie), non è sufficiente inserire pesci endemici, magari di uno specifico laghetto sperduto e poi inserire piante e arredi a proprio gusto (cosa comunque fattibilissima e comprensibilissima in molti casi, se ponderata e progettata bene).

Allestire un acquario ispirandosi il più possibile ad un determinato habitat naturale parte quindi:
-dalla scelta dei pesci che più ci piacciono
– dallo studio delle schede riportanti le caratteristiche comportamentali, fisiche e di compatibilità alle condizioni di spazio che siamo in grado di garantirgli.
– dallo studio delle schede dell’areale geografico in cui risiedono (che potrà essere minuscolo, ma anche molto ampio, spesso portando alla caratterizzazione di diverse sottospecie).
– leggeremo e guarderemo foto e video che ci illustrano ogni singola caratteristica ambientale riproducibile nella nostra vasca. La tipologia ed il colore del fondo, la presenza e la disposizione di particolari tipi di rocce, legni, piante…


AREE GEOGRAFICHE
Nel mondo dell’acquariofilia possiamo contare principalmente 6 grandi aree geografiche: Sud America, America centrale, Asia , Africa, Australia ed Europa.

Ma poi, entrando nello specifico di ogni area, la natura ci proporrà, per fortuna, innumerevoli variabili: alture, pianure, fiumi, piccoli corsi d’acqua, laghi, paludi, grotte….
Queste micro aree, in un contesto di biotopo, assumono specifici e peculiari nomi: ad esempio “lago Malawi”, “estuario salmastro”, “pozza acida amazonica”, “torrente di montagna dell’Est Europa”, “palude di mangrovie tropicale”, ….



PER CONCLUDERE:
Ricreare o almeno ispirarsi ad un determinato habitat, valutato nel complesso dei significati che gli abbiamo attribuito, pur non essendo facile se perseguito con specificità, dovrebbe almeno ispirare l’acquariofilo che allestisce la propria vasca in salotto portandolo quantomeno a comprendere le condizioni ideali di vita dei propri ospiti, così da studiare e realizzare, dove serve, un compromesso tra esigenze della fauna, della flora e del proprio gusto personale.


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