Pseudomugil halophilus: scoperta e riproduzione

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Pseudomugil halophilus
mangrovieto in cui abita pseudomugil halophilus
Mangrovie nel Queensland. Foto dal web
 

Si parla spesso di riproduzione dei più comuni pesci che ospitiamo nei nostri acquari: Poecilia reticulata, Corydoras (li chiamo così per semplificare, in realtà la recente revisione tassonomica ha ridisegnato e modificato molto la classificazione ed i nomi), Danio margaritatus, Notropis chrosomus, ecc 

Ma quanti di noi hanno un acquario salmastro, o specie eurialine che vivono in acqua dolce ma si riproducono in acqua salmastra? 

Come si fa?


 Risponde a questo  Wim Heemskirk sulla rivista Fishes of Sahul dell’associazione ANGFA (Australia and New Guinea Fishes Association), che ha tentato la riproduzione di una specie davvero poco comune, i Mangrove Blue Eyes, ovvero Pseudomugil halophilus. 

E’ doveroso dare prima qualche informazione sulla specie. 

Dove abita

area geografica di pseudomugil halophilus

E’ altamente probabile che P. halophilus fosse già nelle vasche di qualche appassionato locale, per lo più scambiato per P. signifer. 

Recenti studi hanno però dimostrato che si tratta di una nuova specie. 

Vive nelle acque basse, salmastre e soggette a maree della costa orientale del Queensland, ed è un pesce di banco. Ha un nuoto molto veloce, per poter scappare al minimo disturbo. In natura è stato trovato a pH 7.7, in acqua con una salinità di 32ppm e ad una temperatura di 26°C. 

DESCRIZIONE DELLA SPECIE.

“(…)pesce di medie-grandi dimensioni (5 cm di lunghezza totale) e da
l corpo di colore argenteo con alcune sfumature marroni/gialle e una fila di squame dai riflessi blu brillante o viola lungo la parte posteriore della linea laterale.
La prima pinna dorsale appuntita e la seconda arrotondata sono relativamente corte, giallastre e con frange di bianco.

Le pinne ventrali sono piccole, trasparenti, con una tonalità giallastra e una frangia  bianca.

La pinna anale di colore giallo è ampia, lunga e parzialmente frangiata di bianco.
La pinna caudale con margini bianchi è trasparente con piccole strisce nere e una macchia conica gialla.”
 

Pseudomugil halophilus.

In alto, Pseudomugil halophilus, foto di Michel Hammer.

A lato, Pseudomugil signifer, foto presa dal web

La riproduzione

Tornando all’eccitante e meticoloso racconto sulla loro riproduzione, questo audace ed intraprendente signore, si è ritrovato con in mano zero informazioni su questa nuova specie, quindi ha deciso innanzitutto di riprodurre in vasca le condizioni dell’acqua del sito di prelievo. 

Un buono spirito di osservazione gli ha permesso di comprendere che si tratta di pesci dal nuoto veloce, e che quindi per loro era indicata una vasca di almeno 60cm di lunghezza, che ha provveduto ad “arredare” con un sottile strato di sabbia e graniglia di conchiglie, ed un filtro ad aria.

Completano il quadro luci a led da 6500K e dei mop per le deposizioni e per simulare le piante. 

E’ stato inserito un gruppo di 6 femmine e 7 maschi, e garantita la qualità dell’acqua con cambi giornalieri del 10%. 

Alimentazione costituita da cibo congelato, cibo in granuli di qualità e cibo vivo. 

pseudomugil halophilus

“P.halophilus vive in acque salmastre, quindi è improbabile che si riproduca in acqua completamente salata o completamente dolce, ma bisogna trovare un qualche punto nel mezzo”: questo è quanto riporta Hammer nel suo articolo. 

In pratica partendo da una salinità di 30ppm, e abbassandone il livello di settimana in settimana, è riuscito a trovare il range migliore in fatto di schiusa delle uova. Range che si attesta in una forbice tra i 10 e i 15ppm di sale. 

Non sono stati aggiunti funghicidi, e il tempo di schiusa è abbastanza lungo, tra i 18 e i 21 giorni. 

Gli avannotti alla nascita sono già in grado di nutrirsi di naupli di artemia, e crescono rapidamente. 

Mantenimento ottimale della specie

Nel mantenimento della specie, è stata testata una diminuzione progressiva della salinità, che non ha procurato alcun problema, se non una leggera perdita della colorazione. Questa riappare più evidente aggiungendo un po’ di sale. 

E’ d’altra parte, un po’ quello che succede anche a P. cyanodorsalis: vive benissimo in acqua dolce, ma acquista vigore e vitalità in acqua salmastra. 

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