esempio di nebbia in acquario
nebbia in acquario disegno




“ Chiare, fresche et dolci acque ove le belle membra pose colei che solo a me par donna “ scriveva Francesco Petrarca rievocando un incontro con Laura sulle sponde del fiume Sorga. Attraverso questa canzone Petrarca esprimeva il suo amore sensuale per Laura, invece voi vi starete già chedendo cosa c’ entra il Petrarca con gli acquari. Niente … assolutamente niente ma il concetto di acque chiare ha riportato la mia mente a questo bellissimo verso, reminiscenza degli studi di tanti anni fa. Osservare le acque chiare e cristalline del nostro acquario attraverso le quali viene esaltato tutto il suo layout, la bellissima vegetazione ed i suoi abitanti è di per se una grande soddisfazione per l’ acquariofilo ma a volte questo “piacere” viene interotto da una improvvisa nebbia. L’ acqua si opacizza, l’ effetto nebbia interrompe improvvisamente il nostro senso di piacere e di soddisfazione di ciò che abbiamo creato e scatta immediatamente il campanello di allarme.

Don’t worry

Questa guida ti auterà alla diagnosi e alla risoluzione del problema

La nebbia in acquario può essere riconcucibile a tre fattori ben diversi tra loro: pulviscolo in sospensione, esplosione batterica o la fioritura algale. Vediamoli singolarmente.

dubbi sulla nebbia in acquario

Pulviscolo

Il pulviscolo in sospensione, è legato quasi sempre alla fase dello start up dell’ acquario e la causa è riconducibile ad una scarsa pulizia del materiale di fondo ovvero alla sabbia o al gravel. Fatta eccezione per i fondi allofani per tutti gli altri è bene fare un buon lavaggio del materiale del fondo per eliminare il pulviscolo residuo dei processi di lavorazione. Un buon risciacquo non solo evita la formazione di nebbia o meglio di torbidità causata da particelle in sospensione ma anche la possibilità di modifiche anche consistenti di un parametro chimico, il GH, dovuto ai sali di calcio legati ai processi di lavorazione del gravel. Gli utilizzatori incauti del Manado© ne sanno qualcosa. Per quanto siamo attenti e volenterosi è difficile eliminare completamente le polveri presenti nel granigliato per cui va posta attenzione anche nella fase del riempimento della vasca con acqua. Mettere un foglio o un piattino di plastica o della carta su cui indirrizzare l’ uscita del tubo di riempimento eviterà di smuovere il fondo e quindi di mandare in sospensione eventuale pulviscolo sfuggito al lavaggio del materiale del fondo utilizzato. Questo accorgimento è ancor più valido quando utilizziamo anche sottofondi fertili. L’ eventuale leggero intorbidamento verrà eliminato nel giro di pochi giorni dal filtro soprattutto se viene inserito come ultimo passaggio dell’ acqua uno strato di lana di perlon superiore a qualsiasi spugna nel trattenere le particelle più piccole. Altra situazione che porta in sospensione materiale questa volta di natura organica (sedimenti da cibo e/o deiezione degli animali) è quando viene effettuata una sifonatura eccessiva e profonda. Il materiale che inevitabilmente viene sollevato e non completamente aspirato viene messo in sospensione dalla corrente creata dal filtro quindi prima di procedere a questa operazione spegnete la pompa del filtro del vostro acquario per il tempo necessario a questa operazione. Parimenti l’ uso di sifoni elettrici spesso hanno un sistema filtrante incapace a trattenere le piccole particelle che passano attraverso le maglie filtranti disperdendosi in soluzione. Il tutto rientra attraverso l’ uso del perlon come ultimo stadio nel filtro. Qualora dopo alcuni giorni l’ acqua continua a rimanere piuttosto torbida il ricorso ad un flocculante può rendersi utile.

Diverso e più complesso è il discorso quando la causa della nebbia è legata ad una esplosione batterica o all’ infiorescenza di volvox. Questi due tipi di nebbia si presentano non immediatamente subito dopo la fase di start up dell’ acquario ma dopo giorni, settimane o addirittura dopo mesi dal suo avvio.

Diagnosi: ciò che differenzia i due tipi di nebbia è la loro origine e quindi il loro colore che ci consentirà una diagnosi precisa e quindi indirizzarci correttamente verso gli interventi più appropriati.

Esplosione batterica

L’ esplosione batterica è caratterizzata da una nebbia di colore biancastro, l’ acqua assume una colorazione lattescente più o meno intensa a secondo della carica batterica mentre quella da Volvox assume una colorazione verde anch’ essa più o meno intensa a secondo della quantità di alghe presenti. A volte la colorazione è così sfumata in acquario perchè alterata dalla luce e dalla presenza di molte piante per cui si suggerisce di prelevare l’ acqua della vasca con un bicchiere trasparente ed incolore e posarlo su un foglio bianco. Osservando il colore guardando il bicchiere dall’ alto ci aiuterà nei casi dubbi.

acquario con nebbia




La causa responsabile di questo fenomeno è dovuta al carico organico quindi a troppo cibo somministato che non viene completamente mangiato dai pesci ed a pesci e/o foglie morte. L’ eccesso di questo carico organico stimola una rapida crescita dei batteri eterotrofi deputati a degradare il materiale organico. Sono gli stessi che nel ciclo dell’ azoto danno vita al processo di ammonificazione e quindi alla degradazione del materiale proteico e lipidico che porta alla formazione di ammoniaca/ammonio in acquario. La velocità con cui si riproducono questi batteri è tale da non avere il tempo di attaccarsi alle superfici sia del filtro (supporto per filtraggio biologico) che della stessa vasca per cui restano in sospensione nell’ acqua ed in essa si riproducono velocemente. Più aumenta la loro riproduzione e più l’ acqua assume un aspetto lattescente. Ridurre il carico organico attraverso una costante manutenzione della vasca (pulizia del fondo e del filtro, cambi parziali, evitare la somministrazione di cibo sproporzionata rispetto al numero dei pesci nonché rimozione rapida di foglie in marcescenza od eventuali pesci morti) è la migliore prevenzione ma se dovesse succedere di trovare in vasca la nebbia batterica non ci resta che intervenire. Questo fenomeno quindi si potrebbe presentare sia in una vasca di recente avvio che in una vasca ormai “datata” perchè non siamo stati bravi piuttosto che distratti ad operare una manutenzione periodica. La nebbia batterica può costituire problemi sia per i pesci che per le piante se la sua presenza è protratta nel tempo in modo consistente. L’ assorbimento dell’ ossigeno da parte della carica batterica fluttuante è tale da renderlo meno disponibile ai pesci sino a portarli a morte. Ugualmente nelle piante, soprattutto quelle a crescita rapida, una riduzione della luce filtrata dall’ opacità assunta dall’ acqua potrebbe portarle a morire. Un altra causa dell’ esplosione batterica è dovuta all’ uso protratto dei batteri nitrificanti che l’ acquariofilo, quasi sempre inesperto e mal guidato, inserisce in vasca per avviare ed accelerare la maturazione del filtraggio biologico per inserire quanto prima i pesci. Non abbiate fretta a popolare la vostra vasca, piuttosto armatevi di quella pazienza dell’ attesa la cui assenza è madre dei danni indotti in acquario.

Come intervenire

se il carico organico è responsabile della comparsa di un eccesso di batteri in acquario quello che possiamo fare è affamarli. Dobbiamo mettere in condizione i batteri di mangiare tutto quello che trovano al punto tale che quando non ci sarà più cibo verrà a mancare la condizione per una vita fluttuante. Se siamo invece noi ad introdurli continuamente diciamo che è arrivata l’ ora di chiudere il flacone degli starter batterici e dimenticarlo in frigorifero.

Cambio parziale: una serie di cambi parziali porta alla riduzione del carico organico e quindi del cibo disponibile ai batteri per vivere e potersi riprodurre rapidamente inoltre permette anche una riduzione di quelli in sospensione. Spesso un singolo cambio non risolve mai il problema per cui dovremmo procedere con sostituzioni parziali di acqua per diversi giorni.

Ossigenazione attraverso aeratore: anche se questo sistema non apporta grosse quantità di ossigeno non dobbiamo dimenticare che la carica batterica è tale da consumarne grosse quantità da portare nel lungo tempo i pesci a morte per asfissia. Inoltre la presenza di ossigeno aumenta il metabolismo dei batteri e quindi la loro capacità a nutrirsi riducendo di conseguenza il carico organico di cui si cibano al punto tale da non trovarne più. Durante questo trattamento non è raro trovarsi davanti ad un iniziale peggioramento della nebbia batterica perchè più ossigeno significa più rapidità nella riproduzione. La carica cresce rapidamente ma altrettanto rapidamente si riduce il carico organico di cui si nutrono.

Aumento carico supporto biologico: inserire, spazio permettendo, un ulteriore quantità di supporto biologico nel filtro significa offrire una casa ai batteri eterotrofi responsabili della nebbia batterica riducendo nel contempo la portata del filtro per migliorare attraverso un lento passaggio dell’ acqua l’ attività del filtraggio biologico. Praticamente i batteri si sposteranno da uno stato di fluttuazione in acqua ad un insediamento del nuovo supporto biologico aggiunto.

nebbia in acquario: diagram of flocculation




Flocculanti: questi prodotti a base di poliammine e di flocculanti poliacrilammidici possono essere utilizzati per abbattere rapidamente il carico organico e gli stessi batteri. Una volta aggiunti in acqua si avvia il processo di coagulazione in cui le sostanze colloidali che lo compongono formano legami con le sostanze organiche che hanno carica opposta con successiva formazione di micro fiocchi invisibili. In questa fase è bene avere un buon movimento dell’ acqua per consentire la formazione dei microflocchi a seguito della collisione delle paticelle costituenti il coagulante e le particelle costituenti il carico organico. Successivamente i microflocchi inizieranno a legarsi tra loro (processo di flocculazione) formando strutture sempre più grosse e pesanti che diventeranno visibili alla vista ed inizieranno a depositarsi lentamente sul fondo. L’ effetto di chiarificazione è rapido ma il problema alla fine non si risolve ma lo si sposta dalla fase di sospensione a quella di precipitato sul fondo se non risolviamo ciò che ha scaturito l’ esplosione batterica

nebbia in acquario: coagulation diagram
risolvere nebbia in acquario con lampada uvc




Lampada UVC: la lampada UVC è un efficace sistema per sterilizzare l’ acqua e quindi abbattere completamente qualsiasi carica batterica, spore comprese, presente in acqua. Esse sfruttano la capacità della luce UV compresa tra i 280 ed i 100 nm di modificare il DNA della cellula durante la sua replicazione provocandone un danno irreversibile al punto da portare l’ organismo a morte. Per questa sua caratteristica la lampada UVC non va mai inserita all’ interno dell’ acquario ma lungo la linea outflow del filtro schermandola sia ai pesci che alla nostra esposizione qualora non fosse essa stessa già schermata dal produttore. Anche se la potenza di queste lampade è minima da poter provocare danni ad animali e persone è sempre bene evitare l’ esposizione ravvicinata e prolungata. Non siate pigri e leggete sempre attentamente le indicazioni d’ uso fornite del produttore. Ovviamente la lampada risolve il problema della nebbia batterica ma non i problemi che l’ hanno causata che vanno ovviamenete sempre rimossi. Risolto il problema e rimossa la causa è bene non tenere sempre accesa la sorgente UVC … non serve sterilizzare un acquario inoltre gli UVC possono degradare gli agenti chelanti presenti nei fertilizzanti a base di micro ed oligoelementi rendendoli parzialmente efficaci a causa del processo di ossidazione indotto dall’ ambiente ossidativo in cui essi si trovano.

Volvox

La volvox è un’ alga verde multicellulare sferica, che contiene molte piccole cellule somatiche biflagellate e alcune grandi cellule riproduttive non mobili chiamate gonidia e nuota con un caratteristico movimento di rotolamento grazie ai flagelli presenti sulla sua superficie esterna. Appartenente alla classe delle clorofite le volvox possono contenere sino a 50.000 cellule singole nella matrice gelatinosa racchiusa all’ interno di una singola sfera. Questa struttura porta erroneamente a pensare ad un alga unicellulare ma in realtà essa rappresenta una vera e propria colonia sferica.

nebbia in acquario e volvox

Foto volvox microfotografie in campo oscuro e campo chiaro di uno sferoide giovane adulto di Volvox carteri contenente molte piccole cellule somatiche e poche grandi cellule riproduttive asessuali chiamate gonidia.

nebbia in acquario: volovx al microscopio

Le volvox sono dotate di fotorecettori per cui sono attratte dalla luce e quindi tendono a spostarsi grazie ai flagelli concentrandosi nella zona più vicina alla sorgente luminosa. Queste alghe galleggianti rientrano nel fitoplancton e nelle acqua naturali la loro presenza è importante come fonte di alimentazione per gli animali filtratori come le dafnie.
Come tutte le alghe anche le volvox si avvantaggiano di squilibri nutrizionali a seguito della fertilizzazione sia attraverso i macro NPK, soprattutto l’ azoto e il fosforo in eccesso, che con la CO2 quale fonte di carbonio inorganico la cui carenza contribuisce al blocco della crescita delle piante. Una illuminazione troppo forte ed un fotoperiodo troppo lungo oppure i raggi diretti del sole che arrivano ad una vasca mal posizionata (mai mettere vasche nei pressi di una finestra) possono stimolare l’ infiorescenza di alghe. Ponete attenzione alla conducibilità il cui valore superiore a 500 mS è anch’ esso causa di un rallentamento delle piante soprattutto quelle a crescita veloce. L’ altro fattore è la forte luminosa. Se questa non è accompagnata parimenti da una fertilizzazione idonea e da anidride carbonica sufficiente a soddisfare la richiesta di carbonio inorganico da parte delle piante queste tendono a rallentare il loro metabolismo lasciando i nutrienti a disposizione delle alghe.

Come intervenire: quando le volvox esplodono non abbiamo molti rimedi a disposizione. Fermo restando i correttivi da applicare alle cause che hanno stimolato l’ infiorescenza algale possiamo tentare:

La terapia del buio. Questa va fatta per almeno 4 giorni ma sapete bene che le piante a crescita rapida potrebbero risentirne.

Cambio parziale: qualora la causa è legata ad un eccesso di nitrati e/o fosfati un buon cambio ridurrà le concentrazioni di questi nutrienti che stimolano l’ infiorescenza algale dandoci una mano alla lotta. Riduciamo contestualmente i dosaggi di questi fertilizzanti se abbiamo spinto troppo o cerchiamo di eliminare la fonte della loro produzione naturale in acquario ,,, l’ eccesso di materiale organico in accumulo. Per chi usa acqua di rete un test dei fosfati andrebbe fatto visto che non sono rare le acque che presentano già di suo una concentrazione superiore a quella richiesta in un acquario. Lo stesso discorso vale per i nitrati; un eccesso di cibo, la mancata pulizia ordinaria del filtro e del fondo o un sovraffollamento di pesci sono la causa di un eccesso di nitrati in acqua.

I flocculanti così come abbiamo visto per la nebbia batterica.

UVC che resta il trattamento di elezione in termini di efficacia. Sarebbe preferibile, se il filtro ve lo consente, di ridurre la portata in modo che il flusso di acqua possa scorrere lentamente attraverso la lampada UVC. Ciò aumenterà il tempo di contatto dell’ acqua con le radiazioni UVC che potranno svolgere un’ azione alghicida più efficace. Anche in questo caso come nel trattamento dell’ esplosione batterica la lampada va spenta dopo aver raggiunto il risultato.
Considerato l’ elevato numero di alghe morte a seguito del trattamento è consigliato un cambio parziale anche del 50% per evitare l’ inquinamento organico dell’ acqua a seguito della lisi cellulare e quindi della liberazione di materiale biologico.

La nebbia che sia dovuta a particolato in sospensione o da una esplosione batterica o da una infiorescenza algale può essere prevenuta con dei semplici ingredienti: un pizzico di pazienza, un pizzico di manutenzione costante ed un pizzico di attenta osservazione del vostro acquario.

Bibliografia

sswm.info: coagulation-flocculationit.Wikipedia.org: coagulanti organici

it. Wikipedia.org: Volvox

David L. Kirk; Volvox; Current Biology; Volume 14, Issue 15, Pr 599, August 10, 20

Encyclopedia Britannica – Volvox, genus of green algae

Rsscience – Volvox

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