“Victoria Boliviana: La Maestosa Ninfea dell’Amazzonia”



Cos’hanno in comune il Crystal Palace di Londra e la maestosa ninfea dell’Amazzonia?
Molto più di quanto si possa immaginare.
E, a vedere alcune di queste foto, intuitivamente se ne ha la percezione.
Le Ninfee Giganti: Victoria amazonica e Victoria cruziana
Victoria amazonica e Victoria cruziana sono le due specie di ninfee giganti conosciute finora.
Vengono coltivate presso i Royal Botanic Gardens at Kew, nei pressi di Londra. Vengono coltivate anche nel Giardino Botanico di Liberec nella Repubblica Ceca e presso i Giardini La Rinconada a Santa Cruz, Bolivia.
La scoperta della ninfea gigante
La ninfea gigante è stata scoperta nel 1801 in Amazzonia, dagli esploratori britannici. Da allora la ninfea divenne estremamente popolare in Inghilterra, tanto da farle guadagnare il nome Victoria, in onore della regina. Coltivare in cattività queste piante, divenne praticamente un’ossessione di botanici e studiosi, finché Joseph Paxton, giardiniere ed architetto inglese, riuscì nell’impresa.
L’ispirazione per il Crystal Palace
Addirittura, tale pianta gli ispirò la costruzione del Crystal Palace, edificio realizzato in ghisa e vetro, in occasione della Grande esposizione universale del 1851.
Ma perché lo ispirò?? Cosa hanno in comune? Una è una pianta, con un tessuto fogliare sottile appena un millimetro, che a vista pare un enorme vassoio verde con il bordo rialzato; l’altro un enorme palazzo di vetro e ghisa.

La foglia di Victoria amazonica: un’incredibile struttura naturale
Non è solo la grandezza che li accomuna. Victoria amazonica (tra le due specie è la più grande), ha una foglia che parte da una struttura rizomatosa che arriva in superficie.
Può arrivare a misurare fino a tre metri di diametro e a sopportare addirittura il peso di un bambino.

Sicuramente disporre di una così grande superficie ha enormi vantaggi: in primis quello di avere maggior accesso alla luce del sole.
Secondariamente, quello di non lasciare spazio, in superficie, ad altre piante che competono per essa.

La terza specie di ninfea gigante: una grande sorpresa
E se dicessi che in realtà, le Victoria non sono solo due ma tre, e che la terza scoperta è ancora più grande della più grande? E’ abbastanza recente infatti la scoperta che presso i Kew Gardens, in cui le due specie di Victoria sono coltivate vicine, dal 2016 se ne affianca una terza. Inizialmente scambiata per V. amazonica, in realtà ha caratteristiche diverse da questa 😱
La scoperta della Victoria boliviana
Proprio il fatto che le piante siano coltivate una vicina all’altra, ha permesso all’orticoltore Carlos Magdalena, di scoprire che ci sono una distribuzione diversa di spine, e semi diversi rispetto alle altre piante del genere Victoria.
Le caratteristiche uniche della Victoria boliviana
I semi erano stati inviati a Londra in regalo da parte degli orticoltori del Santa Cruz de La Sierra Botanic Garden e di quelli di La Rinconada Gardens in Bolivia. La ninfea gigante V. boliviana, si trova nei fiumi d’acqua dolce, negli stagni e nelle pianure alluvionali della Bolivia nord-orientale.

Un fiore dalle straordinarie capacità
Produzione e Colore dei Fiori
La pianta produce vari fiori durante tutto l’anno. I colori dei fiori cambiano dal bianco al rosa e sono ricoperti di aculei acuminati.
Genetica e Relazioni con Altre Specie di Ninfee
I ricercatori hanno scoperto che la V. boliviana era geneticamente diversa dalle altre due ninfee giganti, ma strettamente imparentata con V. cruziana.
L’antenato comune tra V. boliviana e cruziana si è separato da V. amazonica circa 5 milioni di anni fa.
Un’Ulteriore Scoperta: Il Libro “Revolution Plant”
Solo qualche giorno fa ho rispolverato, casualmente, un libro che ho letto un annetto fa, dal titolo “Revolution plant” di Stefano Mancuso.
Ho trovato qualche altra notizia su questa pianta a dir poco spettacolare.
Le Foglie della Ninfea: Caratteristiche Superficiali e Inferiori
La parte superiore delle enormi foglie è cerosa e le gocce scivolano via.
La parte inferiore, di cui già vi avevo parlato, è costituita da questa fitta “ragnatela” di nervature, che creano così degli spazi che intrappolano l’aria al loro interno, e le permettono di galleggiare. In V. amazonica è rosso porpora, e ricoperta di spine, che servono a proteggerla dai pesci che si cibano di piante acquatiche
La Produzione di Foglie e Fiori
.Ogni pianta produce dalle quaranta alle cinquanta foglie, bloccando la luce e limitando la crescita della maggior parte delle altre piante, ma un solo fiore
.I fiori di V. amazonica hanno una vita relativamente breve (più o meno due giorni). Inizialmente sono bianchi.

La Strategia di Impollinazione: Endotermia o Termogenesi
Quando si aprono, la sera, emettono un profumo dolce, come di ananas, che richiama i coleotteri impollinatori. Inoltre la pianta, per assicurarsi un maggior numero di impollinatori, innalza la temperatura del fiore, grazie ad una reazione termochimica.
Questa abilità, chiamata ENDOTERMIA o TERMOGENESI, è appannaggio di un ristretto numero di specie vegetali. Il calore può essere una ricompensa per l’insetto, oppure può aumentare la volatilizzazione delle sostanze che fungono da richiamo; può imitare la temperatura delle feci dei mammiferi, o stimolare la ovideposizione delle mosche
Il Ciclo del Fiore: Fase Femminile e Maschile
.Nella fase di richiamo degli insetti, il fiore è esclusivamente femminile, pronto ad accogliere il polline che i coleotteri trasportano da altre piante ( e perdonatemi se faccio una riflessione a questo punto: vi stupisce?? a me no! voglio dire, quando vogliamo noi femminucce sappiamo fare danni)Una volta all’interno del fiore, i coleotteri depositano il polline sugli stimmi, permettendo la fecondazione.
A questo punto il fiore si chiude, intrappolando gli insetti fino alla sera successiva. Ma nel frattempo si trasforma, prendendo caratteristiche maschili: le antere maturano e producono il polline.
Conclusione: La Libertà degli Insetti e il Ciclo Finale
Quando la sera il fiore si riapre, ha anche cambiato colore, è diventato rosso porpora, non emette più odore né calore. Segno della avvenuta impollinazione.

Al termine di questa goduriosa prigionia, gli insetti sono liberi di andare ad impollinare un’altra pianta.
Dopo la fecondazione, il fiore si richiude per sempre e si inabissa nell’acqua. (L’immagine è anche poetica e drammaticamente struggente.)